La generosità politica, Venezia, Rossetti, 1736

Vignetta Frontespizio
 LA GENEROSITÀ POLITICA
 
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nel teatro Grimani di San Samuele nella fiera dell’ascensione dell’anno 1736, dedicato a sua eccellenza il signor generale Neupergg, generale d’infanteria, colonnello d’un regimento di sua maestà cesarea cattolica e comandante di Luxembourg, eccetera, eccetera, eccetera.
    In Venezia, MDCCXXXVI, per Marino Rossetti, con licenza de’ superiori.
 
 
 Eccellenza,
    so che m’obbligo l’universale approvazione in aver scelto il nome di vostra eccellenza per dar splendore al presente componimento. Il vostro nome, eccellentissimo signore, riluce così da per tutto distinto che invita ogni persona a cercar tributi per presentarsegli innanti. Ed invero servendo una tal composizione per un delizioso spettacolo di questa invitta dominante repubblica, in tempo così festivo ed in un teatro cotanto nobile, pare ch’abbia non picciola proporzione col gran merito di vostra eccellenza, al quale dovrei tessere quei lunghi elogi che a lui si devono, se pure lo potessi dentro il breve giro di sì piccolo foglio; poiché per dire del vostro nobilissimo sangue, della grandezza del vostro animo generoso, dell’obbligante maniera del costume, dell’azioni magnanime, della gloria delle vostre imprese, del gran valore che così ben regge li vostri spirti guerrieri, delli posti cospicui e cariche rilevanti che dal grande augusto regnante vi sono state conferite e che con tanto applauso voi sostenete, per far racconto, dico, di fregi sì gloriosi, è un onore riserbato solo ad istoriche penne, non a rozzo stile d’una semplice dedicazione. Io pertanto mi ristringo alla sola supplica che voglia la benignità di vostra eccellenza gradire nel picciol dono la grandezza della mia devozione, nel mentre che umilmente prostrandomi prendo l’ardire di sottoscrivermi di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo e obbligatissimo servitore.
 
    Domenico Lalli
 
 
 ARGOMENTO
 
    Pisistrato fu il primo che soggiogò la libertà d’Atene. In battaglia uccise Trasibulo padre di Nicia, perloché essa vuole vendetta. Pericle ed Oronte, ambo amanti di Nicia, tentano vendicarla, con pretesto di liberare la patria. Pisistrato scopre le trame e con la sua politica generosità li confonde e disarma; il di più si scorge dalla lettura del dramma.
    La persona di Rosmiri vi è intrecciata, come sorella di Pisistrato, amante non corrisposta di Oronte.
    L’azione si rappresenta nel palazzo senatorio d’Atene.
    Li versi virgolati non si cantano.
 
 
 ATTORI
 
 PERICLE ateniese, amante corrisposto di Nicia
 (la signora Maria Camati detta la Farinella)
 NICIA figlia del morto Trasibulo
 (la signora Giovanna Gasparini)
 PISISTRATO tiranno d’Atene
 (il signor Settimio Canini fiorentino)
 ORONTE ateniese, amante non corrisposto di Nicia
 (la signora Angiola Zanuchi, virtuosa di sua altezza serenissima il principe d’Armstad)
 ROSMIRI sorella di Pisistrato, amante d’Oronte non corrisposta
 (la signora Margarita Chimenti romana)
 
    La musica è del signor Giovanni Maria Marchi milanese. Li balli sono d’invenzione e direzione del signor Gaetano Grossatesta.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto primo: gallaria che introduce all’appartamenti di Nicia nel palazzo senatorio; appartamenti remoti di Pisistrato.
    Atto secondo: giardino; camere interne di Pisistrato.
    Atto terzo: cortile che conduce a giardino di fiori; salone magnifico del consiglio dell’areopagiti.
    Le scene sono d’invenzione e direzione del signor Francesco Zanchi. Il vestiario è del signor Natale Canciani.